Osteopatia in gravidanza

La gravidanza è una fase bellissima nella vita di una donna in cui il corpo femminile dà forma ad una nuova vita.  Tuttavia, in questa situazione si assiste spesso all’insorgenza di malesseri legati alla crescita continua del feto che produce continui cambiamenti posturali e funzionali. Per tutti i sistemi presenti all’interno del corpo (linfatico, nervoso, muscolo scheletrico, digestivo, respiratorio) questi cambiamenti non sono affatto semplici. L’osteopatia grazie ad un approccio delicato, che non prevede l’uso di farmaci, è ideale per le donne in dolce attesa aiutando il corpo ad adattarsi alle varie fasi di questo affascinante percorso. Favorendo, inoltre, l’elasticità tessutale e la mobilità articolare può facilitare sia la fase del travaglio che la fase espulsiva.

 

SINTOMI LEGATI ALLA GRAVIDANZA

Al fine di fornire al feto un ambiente più funzionale e accogliente possibile, nei mesi della gravidanza il corpo materno va incontro ad una serie di importanti cambiamenti strutturali. Nelle prime settimane dopo la fecondazione, in seguito all’incremento del volume uterino si assiste ai primi adattamenti strutturali che coinvolgeranno in particolare la cerniera dorso lombare (D12-L1) e quella lombo sacrale (L5-S1), con conseguenti alterazioni dei carichi funzionali dei muscoli Psoas, Iliaco, Diaframma.

La continua crescita del volume uterino può creare inoltre compressioni a carico della parete posteriore dell’addome con conseguenze a carico dei vasi Iliaci, aorta addominale, ureteri ecc.

Dal punto di vista ormonale si assiste al rilascio, già dalla X – XII settimana, della Relaxina, ormone che va ad aumentare la lassità a livello delle strutture pelviche; la zona lombare aumenterà notevolmente la sua lordosi a causa del peso del sacco amniotico e del feto, con probabile insorgenza di dolore a questo livello. Quando in seguito il feto discende nel bacino, aumenterà la pressione a carico del sistema nervoso lombo sacrale con possibili insorgenze di sciatalgie e parestesie agli arti inferiori.

Sotto il profilo circolatorio si assiste ad una diminuzione della pressione e ad un aumento della ritenzione idrica con conseguenti gonfiori a carico degli arti inferiori e/o superiori con possibilità, a questo livello, di evolvere nella sindrome del Tunnel Carpale per compressione del nervo mediano.

Come si evince sono molti i sintomi che possono affliggere la donna nel corso della gravidanza:

  • Nausea
  • Difficoltà della respirazione
  • Reflusso gastrico
  • Stipsi
  • Dolori e/o problemi circolatori alle gambe
  • Sindrome del Tunnel Carpale
  • Mal di testa e  dolore cervicale
  • Lombalgia
  • Sciatalgia
  • Infezioni del tratto urinario

La somministrazione del trattamento osteopatico mira a migliorare ed ottimizzare le funzioni fisiologiche della donna in gravidanza, con l’obiettivo di rendere indolori e più dolci possibili i continui adattamenti a cui dovrà far fronte.

È bene ricordare che un costante controllo medico e ginecologico è assolutamente indispensabile al fine di accertare eventuali presenze di patologie o situazioni rischiose. L’Osteopata agirà sempre in modo coscienzioso ed in totale sicurezza in sinergia con altre figure mediche.

 

 

PREPARAZIONE AL PARTO

Al termine della gravidanza è molto importante che il corpo sia preparato al meglio per affrontare il momento del parto. In particolare,  nel I trimestre,  l’Osteopata dovrà liberare il bacino  dalle disfunzioni, che riguardano le ossa pubiche e sacrali, e dedicarsi a tutte le tensioni dei muscoli Quadrato del Femore e Piriforme. Una torsione sacrale ad es. presente al momento del parto potrebbe ridurre lo spazio nel canale di 3-4 mm.

Nel II trimestre,  l’Osteopata si assicurerà che tutto il lavoro svolto in precedenza venga mantenuto. Nel III trimestre oltre a tenere le articolazioni sotto controllo ci si concentrerà sull’innervazione autonomica.

Si prenderanno in considerazione e verranno trattate eventuali compressioni sacrali che potrebbero perturbare il buon funzionamento del Sistema Parasimpatico, responsabile del rilassamento uterino. Verranno inoltre liberate le disfunzioni somatiche che riguardano D11- D12 ed L1 al fine di promuovere una spinta ottimale al momento del bisogno,  che è gestita dal sistema Simpatico a questo livello.

L’osteopata, quindi, dovrà assicurarsi che tutte le strutture che entrano in gioco nel meccanismo del parto siano sufficientemente mobili per far si che il bacino della partoriente possa aprirsi come un fiore ed accogliere al meglio il passaggio del feto.

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